ECVET - Applicazione ai percorsi di mobilità


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Finalità

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La mobilità dei lavoratori avviene in un contesto di adattamento progressivo e non di completa valorizzazione del titolo posseduto.

La mobilità degli studenti è riconosciuta essere un'occasione importante per i giovani; essa tuttavia è oramai una prassi nei trasferimenti di studenti tra Università, mentre nell'Educazione e Formazione Professionale (VET) è agita soltanto per periodi di stage all'estero. Per lo scambio di informazioni gli ostacoli sono notevoli: non emergono solo sul piano dell'organizzazione logistica e dell'accompagnamento di utenti minori, ma risultano per lo più legati alla eterogeneità dei sistemi di qualifica nazionali e alla mancanza di misure definitive che garantiscano trasparenza. Al fine di superare gli ostacoli appena presentati, nell'ambito del processo di Bruges Copenaghen, sono stati sviluppati e definiti i dispositivi EQF (European Qualification Framework), Europass per la certificazione, ECVET per il riconoscimento di crediti e EQARF per garantire la qualità.

Un esempio concreto è dunque rappresentato dalla situazione di uno studente/lavoratore che, dopo aver ottenuto un set di competenze nel suo Paese seguendo un corso specifico, oppure dopo aver lavorato in un determinato contesto, decide di trasferirsi in un altro Stato per trovare lavoro o proseguire la sua formazione. Egli dovrebbe avere una chiara idea delle lezioni da frequentare e delle competenze da conseguire nel Paese straniero.

È utile riferirsi non alla problematica in generale - la cui soluzione esaustiva è impossibile, almeno per ora - ma a specifici scenari di mobilità transnazionale in cui il soggetto si trasferisce: due paesi, due segmenti formativi particolari; è utile poi anche evidenziare i vincoli attualmente rappresentati dall'identificazione del gap di competenze. Ed è proprio questa rilevazione, nel caso concreto, a rappresentare una criticità, spesso insormontabile, sia per lo studente/lavoratore, sia per l'insegnate/impiegato. I due sistemi formativi e i relativi profili lavorativi, infatti, potrebbero basarsi su modelli nazionali specifici (relativi a leggi, raccomandazioni, abitudini, etc.) e gli elementi concettuali, che devono essere considerati per identificare l'informazione corrispondente, probabilmente non troverebbero corrispondenze nel profilo o nella qualifica del paese ospitante.


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